Anni fa, quando lavoravo in Italia, incontrai un ragazzo italo-canadese diventato in seguito un mio amico. Avevo notato Roberto da un po’ di giorni: nonostante la vicinanza della base NATO e la presenza di qualche turista, non capita spesso di sentir parlare in inglese in una piccola stazione di provincia. Prendeva il treno ogni mattina come me per andare al lavoro ed il suo perfetto accento mi aveva colpito. Un giorno, capitati per caso l’uno accanto all’altro nel treno, iniziammo a parlare, così, naturalmente, senza presentarci e direttamente in inglese. Per un anno, abbiamo continuato queste conversazioni in inglese che mi aiutavano da un lato a non sentire troppo la mancanza della vita all’estero, dall’altro a conoscere una persona interessantissima che adora le lingue straniere. Ringrazio moltissimo Roberto per aver accettato di rispondere a qualche domanda.

intervista-a-roberto-un-professore-ed-appassionato-di-lingue-straniere-che-vive-in-italia-come-se-fosse-allestero-mosalinguaRoberto Petrazzuolo

Lingue straniere parlate: inglese, tedesco ed un po’ di francese, russo ed arabo

Nazionalità: Italiana

Anni: 35

Professione: Impiegato bancario / Insegnante d’inglese

Vive in: Italia

La MosaIntervista

Roberto, raccontaci rapidamente il tuo percorso… dal Canada all’Italia.

Ciao luca. Sai, è strano per me comunicare in italiano con te! Credo che sia la prima volta, giusto? Bene, la mia storia è abbastanza semplice: mio padre per lavoro (lavorava alla Fiat Avio) fu trasferito per un periodo in Canada, prima a Toronto e poi a Calgari, in Alberta. Il periodo si prolungò abbastanza, per diversi anni! Ed io mi ritrovai lì a nemmeno un anno, restandoci poi per molto tempo. Quando a mio padre fu proposto di ritornare in Italia, lui e mia madre non ci pensarono due volte… ma, se ne pentirono molto presto!
Ho dei ricordi vivi più che mai, legati alla mia infanzia trascorsa in Canada, e, ovviamente, sono andato a scuola lì, per cui, le prime parole che ho scritto da solo furono in inglese, naturalmente! Così come la mia prima recita a scuola, i miei primi amici e così via! Puoi vivere tanti anni all’estero, ma solo se lo fai da bambino diventa realmente parte di te e del tuo background culturale.

Anche i tuoi fratelli sono nati in Canada, ma sei il solo ad aver conservato una conoscenza da madrelingua dell’inglese? Come lo spieghi?

A differenza dei miei fratelli, che sono più grandi di me, ho cominciato la scuola direttamente in Canada, ho imparato a leggere e scrivere direttamente in inglese, e, nonostante abbia frequentato le scuole superiori e l’università in Italia, se devo leggere un libro mi viene spontaneo farlo in inglese, così come pure se devo vedere un film, e molto spesso, anche quando sogno, lo faccio in inglese! A differenza dei miei fratelli però, non ho mai “dropped”…come si dice? Lasciato, abbandonato? Non ho mai smesso insomma di “vivere” in inglese! E, a differenza del resto della mia famiglia, sono ritornato tante volte in Canada, e ho trascorso anche un periodo negli Stati uniti e nel Regno Unito. Diciamo che sono rimasto molto legato sia per mia volontà che per fattori esterni alla lingua inglese. Ovviamente, la lingua che parliamo da bambino è meno sofisticata di quella che parliamo da adulti, e per il resto della mia famiglia…il loro inglese non è cresciuto!

Trovo straordinario il modo in cui riesci a praticare l’inglese nella tua vita quotidiana. In particolare, ti sei circondato di amici e conoscenti stranieri come ad esempio di nigeriani e ghaneani che, non dimentichiamolo, sono madrelingua in inglese. Come ci sei riuscito?

In verità, molto spesso mi viene spontaneo esprimermi in inglese. Ovviamente, con chi mi capisce. Credo che sia bellissimo conoscere persone che provengono da altri paesi. E poter parlare con persone straniere è un vero dono per la nostra persona. Dove vivo ci sono diversi immigrati, prevalentemente nord-africani, africani e dell’est europeo. È vero che in Nigeria, in Ghana e così via la lingua ufficiale è l’inglese, ma l’English parlato da questi popoli è diverso dal Proper / Standard English. E mi diverte molto sentire parlare queste persone! Ma parlare la lingua di un popolo rimane sempre il primo passo da compiere per scoprire quella cultura. Il bello dell’inglese è proprio questo: l’inglese non è solo UK, USA, Australia, Canada e Irlanda ma anche Africa, e molto spesso è il mezzo per comunicare con tutto il mondo! Ultimamente, per esempio, ho scoperto il cinema nigeriano e kenyota grazie a dei dvd che ho preso in prestito da alcuni amici che provengono da questi paesi! Vedere un film del genere tradotto in italiano sarebbe molto limitativo! Concludo, poi, affermando che presentandomi in inglese, spesso gli immigrati africani si sentono più a loro agio nel rispondermi e nel conversare con me. Magari il mio russo ed il mio arabo fossero altrettanto buoni come il mio inglese! In tal caso mi divertirei ancora di più viaggiando in treno!

Oltre ad essere un appassionato di lingue, sei anche un professore di inglese. Quali metodi consigli per migliorare ai lettori del nostro blog?

Sai una cosa? Malgrado io insegno inglese da oltre 10 anni, a questa domanda rispondo sempre così: il miglior insegnante di lingue sei sempre…te stesso! Solo tu, infatti, sai quanto tempo dedicare allo studio di una lingua, e come sfruttare tutte le possibilità per impararla. E qualsiasi cosa fai per migliorare la tua conoscenza di una lingua straniera, non è mai tempo sprecato. Soprattutto per l’inglese, i mezzi sono moltissimi: siti web, testi di canzoni, film, e poi leggere tanto, tradurre le parole degli slogan pubblicitari, e fare del tuo dizionario tascabile il tuo migliore amico, da portare sempre con te, a lavoro, a scuola, ma anche in vacanza! Se vuoi veramente imparare una lingua, non c’è peggiore nemico che l’essere timido! Just go for it, and…speak up, no matter what!

Si vede chiaramente che ami la tua attività di insegnante di lingue. Quale aspetto dell’insegnamento preferisci?

La mia più grande soddisfazione è vedere i miei studenti affezionarsi all’inglese, oltre che a me! Di solito focalizzo molto sulla conversazione, ma non tralascio la grammatica e la lettura continua. La cosa più bella è quando mi accorgo che gli studenti hanno imparato espressioni in modo quasi spontaneo, quasi senza sapere nemmeno come e quando! Questo fenomeno in inglese si defnisce ”pick up”!

Quale ruolo gioca lo studio della grammatica nell’apprendimento di una lingua? Raccomandi d’iniziare da subito o credi sia meglio approfondire la grammatica in una seconda fase?

Contrariamente a quanto molti insegnanti moderni affermano, reputo molto importante lo studio della grammatica! Credo che la grammatica sia da approfondire insieme al vocabolario. Credo che la base della grammatica inglese sia rappresentata da due elementi: l’uso del “do”, e l’uso del “present perfect”.

E per la pronuncia? Come si può ottenere un buon accento?

Purtoppo troppo spesso gli studenti si trovano di fronte insegnanti che hanno una pronuncia pessima. Credo che sia fondamentale ascoltare fin dall’inizio un vero English, altrimenti rischi di portarti appresso un accento troppo “italiano”. Ascoltare però delle buone lezioni di fonetica aiutano molto a superare questo problema, e, quando diventi veramente bravo… magari scegli tu quale accento vuoi cercare di acquisire… British, American o altro.

Roberto, grazie davvero per il tuo tempo e per questa interessante intervista!