Ho appena finito un libro che ho trovato molto appassionante: Parlate Globish di Jean-Paul Nerrière. Le sue 287 pagine si leggono molto facilmente: il libro è ben scritto ed è pieno di aneddoti personali e storici davvero interessanti. L’autore, laureato all’Ecole Centrale de Paris, poi Commissario della Marina, ha avuto una brillante carriera nel mondo dell’industria. È stato vice-presidente prima di IBM Europe e poi di IBM USA. Ha, dunque, di certo avuto il tempo di migliorare la sua capacità di comunicare in un contesto internazionale.
Vediamo perché anche per noi imparare il globish è una scelta ottimale.
L’inglese, la lingua di riferimento per la comunicazione internazionale
Storicamente, abbiamo da sempre cercato di comunicare con i nostri vicini; oggigiorno, è ancora più indispensabile nella nostra società globalizzata.
Esistono numerosi tentativi di creazione di lingue comuni, “costruite” solamente per essere facili da apprendere. L’esperanto è l’esempio più conosciuto: si tratta di una lingua elaborata espressamente per la comunicazione internazionale, molto logica, semplice da imparare (1 mese può bastare), essa conosce una comunità molto attiva. Non è tra le nostre priorità ma prevediamo ad un certo punto di sviluppare una versione di MosaLingua per imparare l’esperanto.
Nel tempo l’inglese si è imposto come lingua della comunicazione internazionale ad un livello mai raggiunto da un altro linguaggio. Sino a qualche tempo fa, coloro che padroneggiavano l’inglese avevano un vantaggio su coloro che non avevano tale capacità. Oggi, la situazione è ben più seria per coloro che non padroneggiano l’inglese, poiché sono fortemente penalizzati. È forse ingiusto, perché ciò dà un vantaggio concorrenziale enorme agli anglofoni e l’inglese non è forse la lingua più facile da imparare per la maggioranza del mondo. Sappiamo che molti italiani hanno dei problemi con l’inglese e di sicuro non siamo i soli: i cinesi e giapponesi trovano enormi difficoltà perché le loro lingue sono molto diverse dall’inglese.
I vantaggi che abbiamo sui madrelingua anglofoni
A prima vista, si potrebbe pensare che gli inglesi abbiamo un vantaggio enorme su di noi: la loro lingua è divenuta il linguaggio della comunicazione internazionale, non hanno bisogno di apprenderla o di fare delle costose traduzioni. Ma in effetti, questo vantaggio non è così importante.
Nerrière ci presenta un aneddoto che molti, tra le persone che lavorano in una multinazionale, hanno di sicuro vissuto (mi sono ritrovato io stesso più volte nella stessa situazione).
In occasione di una riunione in inglese con delle persone non madrelingua inglesi, tutti si capiscono e comprendono correttamente in un inglese elementare ma efficace. Non appena degli anglofoni nativi intervengono nella conversazione, gli scambi e la comprensione diminuiscono e molti dei partecipanti non riescono più esprimersi temendo di fare errori o sembrare ridicoli. O peggio, alcuni non osano contraddire gli anglofoni o chiedere di ripetere, proprio a causa di questo sentimento d’inferiorità linguistica. Si tratta di un grande problema per i madrelingua inglesi…
In effetti, questi ultimi hanno molte più difficoltà a farsi capire dagli altri, poiché hanno un inglese troppo ricco e sono spesso poco abituati a parlare con degli stranieri (riformulazioni, espressioni semplici, accenti difficili). Ciò blocca tutta la comunicazione.
Fortunatamente, i madrelingua anglofoni rappresentano solamente il 12% della popolazione mondiale e l’inglese oggi usato su internet o nel commercio internazionale non ha molto a che vedere con l’inglese di Shakespeare o quello che hanno tentato d’insegnarci a scuola. È diventata una lingua utilitaria, tecnica, senza stile e fronzoli. Questo idioma non è destinato alla cultura o alla scrittura di un’opera letteraria, ma solo ad essere uno strumento efficace nella comunicazione internazionale. Jean-Paul Nerrière ha, quindi, proposto la parola globish (contrazione di global english) per questa nuova lingua.
Personalmente, credo che i non anglofoni abbiano un altro vantaggio rispetto ai madrelingua inglesi: pochissimi tra questi ultimi parlano una seconda lingua, poiché pensano che non ne esista la necessità visto che il mondo intero parla la loro. Tuttavia, costoro hanno torto, poiché ci sono dei vantaggi enormi nel saper parlare una lingua straniera. Al di là di quelli pratici, ci sono degli enormi vantaggi sul piano cognitivo, per esempio per quanto riguarda lo sviluppo del cervello e il rallentamento dell’invecchiamento cerebrale. Per chi vuole conoscere altri motivi per imparare una lingua straniera, consiglio la lettura di questo articolo.
L’inglese è una lingua difficile?
L’autore di “Parlate Globish” scrive che l’inglese è una lingua piuttosto difficile se paragonata alle lingue costruite artificialmente per essere semplici come l’esperanto. Ad esempio, possiede un vocabolario molto ricco: più di 600.000 parole nell’Oxford English Dictionnary.
Tra queste parole, molte sono superflue: ad esempio, l’inglese utilizza delle parole differenti per parlare degli animali quando sono vivi o nei nostri piatti (pig/pork, ox/beef, sheep/mutton etc.).
L’autore, inoltre, ci dice che non esiste un inglese comune, ma circa 18 inglesi diversi, con delle varianti a livello delle parole, degli accenti e della grammatica. La lingua inglese non ha un autorità (come la nostra Accademia della Crusca o l’Académie française) per regolare l’evoluzione della lingua: essa evolve molto rapidamente ma in tutte le direzioni.
Nonostante queste affermazioni di Nerrière, penso che l’inglese sia una lingua molto facile da imparare. Niente genere dei nomi, coniugazioni ultra semplici, poche eccezioni: l’inglese sembra avere tutte le caratteristiche per essere appreso senza troppi problemi. Su internet poi esiste moltissimo materiale per esercitarsi in modo pratico e divertente (film, video, siti web…). Spesso si tratta soprattutto di scegliere il metodo giusto e adatto a noi: capire il nostro obiettivo, usare strumenti funzionali, con solide basi scientifiche, come l’app MosaLingua Inglese, e divertirsi.
OK, ma allora in cosa consiste il globish?
Il globish, 1500 parole per comunicare efficacemente
Il globish è un inglese che, pur restando corretto, propone una versione scremata e concentrata di questa lingua. Uno dei principi più importanti del globish è di prevedere solo 1500 parole (accuratamente scelte) che permettono di esprimersi senza problemi. Se si utilizzano più parole, si rischia di perdere la comprensione di una grande maggioranza della popolazione mondiale.
Con sole 1500 parole è perfettamente possibile comunicare senza problemi (850 parole spesso possono bastare). Talvolta sarà necessario fare una frase più lunga per esprimere le proprie intenzioni, ma ciò che importa è farsi comprendere.
E queste 1500 parole possono essere combinate insieme per ottenerne altre (ex. back-door, dream-team etc.) o essere declinate in più forme (to teach – teacher, nice-nicer-nicest etc.), facendo aumentare la cifra a 3500 parole. Senza contare il numero di parole inglesi che sono ormai entrare a far parte della nostra vita quotidiana (feeling, bug, stop, background…).
Naturalmente, una volta raggiunto l’obiettivo delle 1500 parole in inglese, non bisogna accontentarsi perché Nerrière parla di una sotto-parte dell’inglese dedicata alla comunicazione internazionale. Se vuoi vivere in un paese anglofono, leggere dei romanzi in inglese o vedere dei film in lingua originale, il globish non sarà sufficiente.
La seconda parte di quest’articolo ti svela dei trucchi interessanti per usare il globish nel modo migliore.
La parola globish® è un marchio depositato, ne parlo perché ho apprezzato molto questo libro. Non capisco però perché l’autore, pur tenendo molto alla diffusione del globish nel mondo, abbia voluto depositare il termine globish limitandone nei fatti la diffusione.
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Ciao, bellissimo questo blog. Complimenti.
Grazie mille, Laura !
Salve! Sono giunta sul vs sito per caso, cercavo notizie brevi, semplici e accativanti sul globish x proporle a mio figlio e ai miei alunni di terza media che stanno approfondendo un argomento ampio e complesso come la globalizzazione. Mi piace come siete organizzati e non vi nascondo che nei prossimi giorni mi intratterro’ maggiormente….fra le vostre pagine. E’ stato un piacere scoprirvi. Ciao, Sabrina
Salve,
Grazie mille! Siamo contenti che il nostro blog ti sia piaciuto.
A presto, allora 😉
Sono d’d’accordo,da quando ho iniziato a seguire il blog non riesco a smettere di imparare nuove parole e frasi,complimenti!
Ciao Loreno, grazie mille del tuo feedback! Siamo felici di esserti utili 🙂 Se usi le nostre app, sarebbe fantastico anche avere un tuo voto/commento sullo store, un piccolo gesto per noi molto importante! E per qualunque consiglio o domanda non esitare a contattarci. Buon apprendimento!
Complimenti , ho necessità di imparare in inglese discorsivi per affari. Ho una conoscenza scolastica delle lingua e nelle riunioni di lavoro negli USA ho verificato – ahimè – che il bagaglio della lingua e’ inadeguato. Il globish che offrite nelle app e’ sufficiente? Consigli? Bravi, comunque.
Ciao Franco, intanto grazie per la fiducia in MosaLingua! Se ti serve imparare l’inglese per lavoro, abbiamo un’app completamente dedicata al Business English, la trovi qui https://testblog.mosalingua.com/it/apps/mosalingua-inglese-business/
Oltre alla base per comunicare in una vasta serie di situazioni della vita quotidiana, ha centinaia di carta con termini ed espressioni proprie del mondo del lavoro. Credo ti sarà molto utile! In bocca al lupo 🙂
Ciao, sono un vs “abbonato”
Segnalo un refuso in questa pagina (ottima)
https://testblog.mosalingua.com/it/il-globish-global-english/
“Personalmente, credo che i non anglofoni abbiano un’altro vantaggio…”
Togliere l’apostrofo
Siccome vi vedo molto attenti e precisi, mi piace collaborare
Ciao
Buon lavoro (io intanto proseguo a lavorare sul io inglese….)
Claudio
Refuso corretto, grazie mille per la collaborazione Claudio!