Questo articolo sull’inglese globish è la seconda parte del riassunto del libro di Jean-Paul Nerrière Parlate Globish, quindi se non hai letto la prima, ti consiglio d’iniziare da là:
Il Globish (Global English): 1500 parole per comunicare a livello internazionale
L’inglese globish non si limita ad essere una lista condensata del vocabolario inglese. Nel suo volume, Jean-Paul Nerrière, forte della sua grande esperienza nell’ambito della comunicazione internazionale, spiega i trucchi per essere compresi ovunque nel mondo (e non solo nei paesi anglofoni).
L’accento inglese perfetto?
Ti rassicuro subito, non c’è bisogno di avere l’accento di Oxford per farsi capire: l’accento italiano è molto comprensibile e ha una buona immagine nel mondo. L’autore, essendo francese, parla ovviamente della situazione dei parlanti francesi all’estero; lo stesso discorso può essere applicato all’Italia poiché basta aver viaggiato un po’ per rendersi conto di quanto l’italiano ispiri simpatia e sentimenti positivi. Mi è capitato spesso sentir dire che il mio accento era molto affascinante e simpatico.
In ogni caso, avere un accento italiano non significa pronunciare le parole inglesi all’italiana (scelta che condannerebbe all’incomprensione). Bisogna imparare la pronuncia esatta per farsi capire: il problema è scegliere una delle 18 varietà di accenti come base di riferimento. In Italia, o meglio in Europa, abbiamo la tendenza a privilegiare l’inglese British, ma se si vuole essere capiti ovunque nel mondo, l’accento americano è quello più comprensibile e anche più facile da imitare.
Inglese globish: le tecniche per farsi capire a livello internazionale
Nel corso della sua carriera, l’autore Jean-Paul Nerrière è stato vice-presidente prima d’IBM Europe e poi d’IBM USA. Così, in occasione delle sue numerose riunioni, ha potuto affinare le sue tecniche per essere sicuro di farsi ben capire da un pubblico internazionale. Le sue tecniche relative all’uso dell’inglese globish sono indispensabili per lavorare in un contesto internazionale, ma servono allo stesso modo in occasione di viaggi all’estero per esempio.
1. Valutare il proprio pubblico
È la prima tappa: bisogna adattare il proprio inglese a quello del pubblico ed iniziare usando il livello più basso. Se il tuo obiettivo è farti capire, allora devi adattarti: se il tuo inglese è buono, non devi pensare che sia lo stesso per i tuoi interlocutori. Di sicuro, non ti piacerebbe parlare con un anglofono che parla super veloce e usa paroloni incomprensibili per uno straniero.
2. Commettere deliberatamente qualche errore dall’inizio
Questa tecnica è la mia preferita (soprattutto perché non ho bisogno di sforzarmi ;-). Ciò permette di incoraggiare gli interlocutori non anglofoni e sbloccare la comunicazione eliminando i complessi relativi alla lingua.
Un altro vantaggio è che, quando si hanno di fronte degli anglofoni, fare degli errori permette di convincerli che il loro dovere e interesse è di farsi capire. Sapranno quindi che devono compiere degli sforzi per esprimersi. Non è usando la loro lingua con brio che potrai guadagnare il loro rispetto (in ogni caso non riuscirai probabilmente mai a raggiungere il livello di un madrelingua), ma è obbligandoli a ripetere certe frasi più lentamente che otterrai il rispetto e gli sforzi che meriti.
3. Parlare lentamente
Sembra evidente, ma non è sempre facile quando si ha un livello sufficiente. Bisogna fare delle pause per permettere al nostro interlocutore di digerire l’informazione. Si tratta di un trucco usato da tutti i buoni oratori per mettere in evidenza l’importanza dei propri argomenti.
4. Usare delle frasi corte
Idem, è evidente che le frasi più brevi siano più semplici da capire, l’obiettivo ultimo dell’inglese globish.
5. Utilizzare parole semplici, sinonimi e perifrasi
Visto che si è limitati a sole 1500 parole di inglese globish, è necessario a volte accumulare dei termini approssimativi o fare delle perifrasi per esprimere le proprie idee.
Es. La parola “siblings”, che non ha equivalenti in italiano, si può esprimere con “the other children of my father and my mother”. Certo, è più lunga e meno sofisticata, ma in questo modo useremo parole semplici, comprese in tutto il mondo.
6. Ripetersi e riformulare
Non bisogna esitare a ripetersi, riformulando le frasi importanti per essere sicuri di essere ben capiti.
7. Evitare le metafore e le espressioni
Raramente le metafore in una lingua trovano riscontro in un’altra, quindi potrebbero renderti oscuro ai tuoi interlocutori. Allo stesso modo, evita di tradurre parola per parola: sforzati di usare i giri di frase propri dell’inglese così ti capiranno più facilmente.
8. Evitare l’ironia
Allo stesso modo, l’humour è diverso in ogni paese: quindi al meglio non saremo compresi, al peggio mal interpretati.
9. Usare degli aiuti visivi
Usare al massimo il linguaggio del corpo (noi italiani siamo favoriti in questo). La maggior parte delle espressioni del corpo sono universali e ciò aggiunge un elemento di comprensione non trascurabile. È possibile farsi comprendere utilizzando esclusivamente dei segni, quindi tanto vale usare tutti i mezzi a disposizione per aumentare le possibilità di essere capiti, oltre all’inglese globish.
Se devi fare una presentazione, non esitare ad utilizzare tanti schemi, grafici e immagini.
10. Far redigere delle conclusioni o un riassunto in gruppo
In occasione di una riunione di lavoro, questa tecnica è molto efficace poiché permette di assicurarsi che tutti abbiano capito (anglofoni e non) introducendo un po’ d’interattività per animare i partecipanti.
11. Migliorare la tua pronuncia
Non avrai più problemi a farti capire se eserciterai specificatamente la pronuncia inglese.
A questo scopo puoi seguire la nostra guida completa alla pronuncia inglese (o decidendo di iscriverti alla nostra MasterClass Inglese Orale) , nonché leggere
- come perdere le cattive abitudini di pronuncia inglese
- consigli per migliorare la pronuncia (non solo in inglese)
Puoi anche seguire i video YouTube del nostro amico Sean, esperto di American English Academy. Con i suoi video consigli ci insegna come pronunciare i suoni inglesi nel modo migliore. Ad esempio:
11. Usare un vocabolario ristretto
È importante sottolineare che per essere sicuri di essere capiti da anglofoni non nativi che non hanno obbligatoriamente un buon livello d’inglese, bisogna cercare di limitarsi alle 1500 parole del Globish (cf. la prima parte di quest’articolo). Con queste parole accuratamente scelte, potrai esprimerti senza problemi, ma soprattutto moltiplicherai le possibilità di essere compreso da tutti. Ovviamente, se parli inglese globish nell’ambito del tuo lavoro, sarà necessario arricchirlo con termini specialistici della tua professione.
Conclusioni
Spero avrai apprezzato questi articoli dedicati al libro di Jean-Paul Nerrière “Parlate Globish”, in cui ho trovato tanti consigli utili. Come già sottolineato però, non credo bisogni accontentarsi di sole 1500 parole: più che un traguardo, l’inglese globish dovrebbe essere un’importante tappa intermedia del nostro apprendimento verso la padronanza della lingua. Una volta raggiunto un livello superiore però, non dimenticare di retrocedere al Globish se necessario, per farti capire da tutti.
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